
Diario di un superstite
Autore: Renato
18 luglio
Caro diario
Eravamo felici, potevamo divertirci, scherzare fino a quando sono arrivati loro: strane creature, mutanti, alcuni con diverse teste altri armati fino ai denti e ci hanno strappato la libertà. I governi coalizzati tra loro non sono riusciti a contrastarli, ci sono state migliaia di vittime causate da quegli esseri viscidi senza pietà. Hanno rapito piccoli, donne, a volte anche uomini e nessuno fa ritorno, credo che tentino di strappare con la forza informazioni che solo noi abbiamo. Ogni sera guardo il telegiornale e la faccenda diventa sempre più tragica, la popolazione mondiale diminuisce drasticamente, intere nazioni ridotte alla fame, i governi crollati e l’unica possibilità di salvezza era distruggere quegli esseri immondi, assetati di sangue e senza pietà. Questa mattina per interrompere la solita routine ho deciso di vedere le condizioni del mondo, accendo la tv ma niente, lo schermo è vuoto, nero. Mi preoccupo, esco di casa e intorno a me non vedo nessuno, credo che se ne siano andati tutti o forse sono stati rapiti. Neanche una persona, torno dentro di corsa, prendo le chiavi della macchina e decido di fare un giro. Guardo intorno: negozi chiusi, case deserte ma nessuna traccia di aggressione. Ho capito che ero rimasto solo in quella maledetta città.
26 luglio
Caro diario
È diverso tempo che non scrivo, sono stato molto occupato: ho iniziato a fortificare la casa, credo che serva a poco. Ho rivestito le finestre, il tetto, le porte con acciaio, ho saccheggiato un negozio di alimentari, ho una grande quantità di cibo. La cosa più agghiacciante è che gli alieni durante la notte controllano le case per trovare superstiti, posso ipotizzare che tra poco mi cattureranno.
1 settembre
Caro diario
È terribile, sono preda degli alieni, mi hanno rapito e mi hanno portato dal loro capo. È stato gentile, mi ha offerto tè con pasticcini (erano davvero buoni) e mi ha esposto il suo piano: creare un essere con l’aspetto alieno e la mente umana, hanno detto che la popolazione del mondo non è morta ma addormentata e se li aiuterò, li lasceranno andare e sarò ricompensato.
3 settembre
Caro diario
Ho deciso di aiutarli, il mio compito consiste nel descrivere il comportamento ideale di un umano. Per iniziare mi sono procurato dei libri di letteratura, in cui i poeti descrivono gli eroi di un tempo. Ho deciso che il mio nuovo essere dovrà avere la pietas di Enea, l’astuzia di Ulisse, il coraggio di Achille, aspetti di uomini di un tempo, ma manca qualcosa.
10 settembre
Caro diario
Hanno creato il prototipo, è davvero unico, hanno utilizzato macchinari che sulla terra non esistono. Ho trovato una soluzione, mi farò aiutare da una ragazza: chiederò di liberare una donna
12 settembre
Caro diario
Hanno accettato, ne hanno liberata una: è alta, bionda, si chiama Federica. È graziosa, adesso viviamo nella stessa cella, pensiamo giorno e notte alla qualità che manchi. Trovo che lei sia carina e ogni giorno la conosco sempre di più. Dentro di me sta accadendo qualcosa, che però non so descrivere. Ogni volta che penso, guardo, parlo con lei mi sento bollire dentro, è una sensazione piacevole che non avevo mai provato. Credo debba parlarle.
14 settembre
Caro diario
Abbiamo parlato: lei mi ha detto che prova la stessa sensazione per me, dice che si chiama amore. Ha anche detto che quando ci si ama si sta insieme, è un aspetto della vita che non si può fermare.
15 ottobre
Caro diario
Stiamo insieme da un mese e abbiamo scoperto ciò che mancava all’essere: non sapeva amare. Abbiamo cercato di far capire agli alieni quello che significa amare ma è difficile, complicato perché loro non provano emozioni. I loro piccoli li creano con macchine, non hanno né fidanzate né mogli. Gli abbiamo proposto di utilizzare noi la macchina: il mostro è creato.
27 agosto 2100
Caro diario
Non ho più scritto, siamo liberi, gli alieni sono nostri amici e si sono fusi con le nostre donne. Hanno iniziato ad amare, il mondo, l’universo è cambiato. Quasi dimenticavo: sono diventato padre, assomiglia tutto a me ma ha gli occhi di Fede. Credo che non ci saranno mai più lotte, ti lascio sei stato utile per non cadere in una depressione totale. Renato