
Un insolito incontro
Autrice: Federica
Mi risvegliai. Mi faceva male la testa ed ero parecchio stordita. Mi guardai intorno: tutto era ricoperto da una fitta vegetazione che non avevo mai visto prima, nemmeno nei miei centinaia di libri di botanica, e sicuramente nemmeno i miei colleghi avevano mai visto qualcosa di simile! Era la scoperta del secolo, il fatto che lì, in quel posto, su quell’isola… ma dove era quell’isola? E poi, era davvero un’isola? Beh, per scoprirlo bastava accedere ai sistemi gps che avevo portato con me sullo yacht, quindi mi voltai come se mi aspettassi di trovarlo ancorato dietro di me, ma ebbi una amara delusione: la tempesta lo aveva distrutto e tutto ciò che ne restava erano pochi pezzi che galleggiavano sull’acqua. Dovevo stare lì, e aspettare che qualcuno mi trovasse. Per passare il tempo e rendermi meglio conto di dove fossi naufragata, mi diedi ad un’attenta esplorazione di quella strana giungla. Camminando sentii un fruscio dietro di me e mi preparai all’attacco di qualche belva feroce. Mi girai di scatto e rimasi sorpresa nel vedere che non si trattava di un pitone o, chessò, un lupo (il tipo di vegetazione mi faceva pensare a qualsiasi cosa), bensì di un esserino alto circa 80-90 cm, con due occhioni enormi gialli, due corte braccine esili e che non aveva gambe o piedi ma era sollevato da terra di un decina di centimetri. Anche lui (o lei?) sembrò stupito nell’incontrarmi.
Rimanemmo cosi, a squadrarci per un bel po’, poi mi decisi a parlare:
“ehm, salve, io sono Marie Del Vecchio, sono, ehm, un’umana, vivo a Genova e sono una ricercatrice botanica. Tu chi o, ehm, cosa sei?”
Mi rispose con una voce melodica, una voce femminile, dolce e suadente:
“io sono Redma, la Neragi degli gneffi. Seguimi, sembri sconvolta, ti porterò nel mio villaggio, lì potremo parlare più tranquillamente”
La seguii, e, fluttuando, mi condusse in una radura popolata da esseri come lei; sul perimetro vi erano delle specie di giganti bolle di sapone (probabilmente le loro case) che formavano un paesaggio stupendo. Mi fecero sedere a terra, e mi offrirono un frutto, una specie di corbezzolo, ma della grandezza di una pesca e quando lo assaggiai mi resi conto che aveva un sapore tra quello dell’ananas e quello della papaia, dolce ma aspro. Dopo avermi ricoperto di fiori di tutte le forme e colori, Redma si posò davanti a me e mi parlò di nuovo:
“ bene Marie, noi siamo il popolo degli gneffi, e questa è la nostra isola, Ameruntia, viviamo qui da circa 4 mialiardi di anni, qui esistiamo solo noi, e ci nutriamo di frutti, come quello che hai appena mangiato, si chiama ecpa. Tu? Cosa sei?”
“io sono un’umana. La mia specie esiste da 2 milioni di anni e occupiamo tutto ciò che c’è oltre quest’isola”
“umana hai detto? E cosa è un’umana?”
“beh, vedi, gli umani sono come me”
“ah, quindi siete tutti identici come noi gneffi!”
“no, no, Redma, no… siamo tutti diversi ma abbiamo tutti le stesse caratteristiche. Ecco, tieni, guarda, questa è una foto che porto sempre con me: lei è mia sorella, l’altro è mio fratello. Sì, vedi? Siamo diversi, ma simili. Capisci ora?”
“si, comprendo, esistete solo voi?”
“direi di no, di umani ce ne sono 7 miliardi, ma ci sono miliardi e miliardi di altre specie”
“cosa?! E come vi distinguete?”
“beh, dall’aspetto”
“solo? Cioè evete tutti le stesse abitudini?”
“no, non proprio”
“coraggio, raccontami. Come vivete voi umana? Cosa siete?”
Mi trovai in difficoltà: avrei potuto elencarle tutte le caratteristiche di tutte le specie di piante amazzoniche o descriverle tutto l’ecosistema del Mediterraneo, ma alla domanda su cosa fosse il genere umano non sapevo cosa rispondere. Tentai.
“intanto si dice genere umano o umani, non umana, io sono un’umana perché sono una donna. Poi…
Vedi, Redma, l’essere umano è molto complesso. Innanzitutto, fondamentale, è che noi proviamo sentimenti. I sentimenti sono delle specie di impulsi che vengono da dentro e fanno fare delle azioni, o fanno sentire in un determinato modo quando si è con qualcuno o mentre si fa qualcosa. Alcuni sono positivi, altri negativi. Tutte le altre specie, che noi chiamiamo animali, non provano sentimenti, bensì agiscono sotto l’influenza dell’istinto. Anche l’uomo possiede un istinto, ma riesce a domarlo grazie alla ragione, che è la capacità di agire e pensare “usando la testa”, come diciamo noi. L’uomo, sin dai tempi più antichi ha sempre cercato di predominare sugli animali e sulla natura, all’inizio per istinto di sopravvivenza, in seguito per brama di potere. Proprio per questo, il nostro pianeta si sta “ammalando” sempre di più e presto la situazione sarà critica!”
“oh no!- Redma mi interruppe improvvisamente- ma è orribile… vedi, questo è proprio ciò che è accaduto alla nostra stella, che poi ha finito con l’esplodere, ed ora ci sono gneffi sparsi in tutta la galassia!”
“oh… beh credo che un’esplosione sia fuori discussione perché si tratta di un pianeta e non…”
“ sì, sì, lo sappiamo questo, parlaci ancora del tuo popolo!”
"Oh, va bene. Mmmh, cosa altro posso dirvi? Ah, già, il denaro!”
“il cosa?!”
“ma come?! Non sapete neanche cosa sia il denaro? Come vi procurate il cibo e ciò che vi serve?!”
“la giungla è tutto ciò di cui abbiamo bisogno, e la giungla è di tutti!”
“wow, sarebbe bello se anche tra gli umani fosse così!”
“allora, ci racconti o no del denaro?!”
“ah, si giusto, gusto… dunque, il denaro è costituito da pezzi di carta e pezzi di metallo (anche se il concetto è più complesso) che gli uomini usano per procurarsi ciò che gli serve. Insomma, lo scambiano per ottenere cibo, acqua, vestiti, casa, luce… tutto insomma. Fondamentalmente è una cosa positiva, il denaro si guadagna, lavorando, col sudore della fronte, però spesso, ahimé troppo spesso, ci sono uomini che pur di accumulare denaro, calpestano i diritti degli altri uomini e delle altre creature; e spesso i risultati sono disastrosi. Il denaro è un gran bel problema.”
“impressionante… c’è altro da sapere? Qualcosa di più bello, positivo?”
“sì, due cose: l’amore e la religione.
Vedi, l’amore è uno dei sentimenti di cui ti parlavo prima, il più affascinante e complesso. Gli uomini provano amore verso altri uomini, o verso un ideale o verso un’arte.
Allora, l’amore verso altri uomini può sembrare il più complesso, e invece è il più semplice, perché si tratta di occuparsi e dedicarsi ad un'altra persona (dello stesso sesso o meno) affinché sia felice e realizzato. Non sempre è semplice da individuare, però, è chiaro ed evidente quando è davvero profondo.
Io trovo molto più ammirevole l’amore verso un ideale o un’arte. È impalpabile, spesso non dà risultati visibili, ma aiuta l’animo a crescere e a elevarsi verso un livello superiore. Non tutti gli uomini ne sono davvero capaci, ma i pochi che ci sono riusciti hanno cambiato la storia del nostro mondo!”
“ma è stupendo! E la religione?”
“la religione è ben complessa. È una creazione dell’uomo, che, tramite essa, crede in entità superiori a lui, che hanno in mano i fili del suo destino e che gli danno norme e direttive da seguire (comandamenti, precetti) per poter raggiungere una perfezione divina oltre la vita terrena (Paradiso, Nirvana, Brahman). Le religioni sono moltissime e tutte differenti, ma i più riconducono tutte le divinità ad un’unica grande identità creatrice che si manifesta in più forme. In sintesi, questa è la religione, ed essa è fondamentale per l’uomo , lo guida e gli dà un rifugio sicuro nei momenti più bui. Io, dal canto mio, credo sia una gran bella invenzione, ma che non fa per me.”
“beh, l’uomo è parecchio strano e complicato c’è da dirlo, non ci assomiglia affatto. Ma tu come sei arrivata qui?”
“non lo so neanche io, sono naufragata mentre facevo un’esplorazione del fondale mediterraneo in yacht. Non so come tornare a casa!”
“non ti troveranno mai, questo posto è protetto da un’aurea di magia antica che ci rende invisibili.”
“ed ora?”
“ed ora resta con noi, qui il tempo si ferma, e tutto è eterno”
Ci pensai, poi risposi: “accetto!”
E da quel giorno sono qui, sono passati ottomila anni, con gli gneffi che sono miti e pacifici, poi Redma è diventata come una madre per me. Mi mancano mio fratello e mia sorella, erano le uniche persone che avevo accanto, ma poi penso che sono morti da millenni, e mi dico che sicuramente hanno avuto una vita felice e serena. Non mi pento della mia scelta, la rifarei ogni giorno, è bello vivere lontano dai subdoli inganni degli umani.